Appena uscito il numero di Novembre di CulturArte, io sono già qui a condividere con voi la mia parte di articolo ( ho deciso di non pubblicare sul blog la seconda parte, più particolareggiata, perchè non è opera mia)!
Potete comunque leggere la versione integrale a quattro mani dell'articolo trovando il giornale cartaceo in giro nei vari dipartimenti se frequentate anche voi l'Università di Roma Tre, altrimenti presto potrete leggere questo e gli altri articoli ( arte, politica, sport, musica) grazie alla versione online!
Per avere ulteriori informazioni sull'iniziativa potete cliccare qui!
Nell'articolo che segue descrivo uno dei musei che amo di più, quello di Roma in Trastevere. Pochi giorni fa ho, invece, descritto le mostre che sta ospitando fino a metà di questo mese, quella fotografica sulle periferie romane e quella pittorica di Valeriano Ciai.
Scorci romani dal
1880 ad oggi
Ci passiamo ogni fine settimana per mangiare pizze dai gusti
sfiziosi o farci una bevuta in compagnia, ma pochi sanno che nel cuore di
Trastevere, a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria in Trastevere, in piazza
Sant’Egidio, è presente il Museo di Roma in Trastevere. Questo piccolo spazio
dedicato all’arte e poco conosciuto, oltre ad ospitare numerose mostre
fotografiche e non, conserva uno spaccato romano vivido e pittoresco.
Inoltre, essendo uno dei Musei
in Comune, ovvero facendo parte del sistema museale romano, oltre ad essere
sede di proposte didattiche e educative, offre ai cittadini residenti a Roma la
possibilità di visita gratuita la prima domenica di ogni mese e in altre particolari occasioni dell’anno.
La struttura, un piccolo edificio rosso mattone con un
cortile esterno illuminato dal verde di un prato, al suo interno comprende la
cosiddetta Stanza di Trilussa, nella quale sono conservati alcuni degli oggetti
personali del grande poeta romano.
Il percorso nella
collezione permanente del museo, che si apre con la collezione di acquerelli di
Ettore Roesler Franz ed è intervallato da scene tipiche romane ( l’osteria, la
farmacia) riprodotte con fantocci ad altezza naturale, si conclude con una
cartina che riproduce la città a metà Ottocento e uno schermo touch screen dal quale è possibile
confrontare le opere del pittore dalle origini tedesche con fotografie scattate
nello stesso periodo storico e nelle stesse zone: un breve viaggio virtuale per
scoprire come era la nostra città attraverso gli occhi di un artista, ma anche
attraverso una lente fotografica.
Molti dei soggetti dipinti e raffigurati, però, sono
presenti ancora oggi nonostante siano cambiati, erosi dal tempo e dalla storia.
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